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2/2/2025, 8:10:33 AM

𝗣𝗥𝗘𝗊𝗘𝗡𝗧𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗊𝗜𝗚𝗡𝗢𝗥𝗘/𝐅𝐞𝐬𝐭𝐚 - Domenica 2 Febbraio 2025 𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 Ml 3,1-4 Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate. 𝗊𝗮𝗹𝗺𝗌 (Sal 23) Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. 𝗜𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 Eb 2,14-18 Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli. 𝗩𝗮𝗻𝗎𝗲𝗹𝗌 Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza. Questa festa Ú un ponte fra il Natale e la Pasqua; infatti l'offerta di Gesù al Padre, compiuta nel tempio, Ú preludio della sua offerta sulla croce. Oggi la liturgia ci presenta l'incontro fra il bambino Gesù e l'anziano Simeone, tra l' Antico e il Nuovo Testamento, tra la profezia e la realtà, tra Dio e il suo popolo. È Maria che congiunge i due eventi del Natale e della Pasqua, sia per le parole di Simeone, sia per il gesto di offerta del Figlio. 𝗢𝗎𝗎𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗌𝗿𝗿𝗌𝗻𝗌 𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗌𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗰𝗌𝗻𝘀𝗮𝗰𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝗚𝗶𝗌𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗜𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮. + 𝐃𝐚𝐥 𝐕𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐜𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐋𝐮𝐜𝐚 I miei occhi hanno visto la tua salvezza. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di MosÚ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come Ú scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli Ú qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di FanuÚle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. 𝐏𝐚𝐫𝐚𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐥 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝗗𝗢𝗩𝗘 𝗡𝗔𝗊𝗖𝗘 𝗟𝗔 𝗊𝗣𝗘𝗥𝗔𝗡𝗭𝗔 L’attesa profonda di un uomo anziano racchiudeva quella di un intero popolo: Simeone «aspettava la consolazione d’Israele». Nasce così la speranza cristiana, da un’attesa che scava il cuore e si protrae nel tempo, come lo sfregare di legno su pietra: prima viene il calore e poi nasce una scintilla. Vale la pena vivere l’“urlo” di gioia e dolore per sentir nascere in noi la fiamma dello Spirito, piccola come quella oggi accesa tra le nostre mani, grande come la luce interiore della promessa che ha guidato il vegliardo: «I tuoi occhi vedranno Cristo»! È la “festa dell’incontro” tra il Signore che entra nel suo tempio (I Lettura) e la Chiesa-umanità che lo accoglie tra le braccia (Vangelo). Il «Re della gloria forte e valoroso» che attendevamo (Salmo) ha gli occhi del piccolo Bambino offerto al Padre. Tanto Dio si Ú avvicinato a noi per abbracciarci da lasciarsi abbracciare, lui che ha voluto avere in comune con noi «il sangue e la carne», cioÚ la fragilità della condizione umana fino al suo limite estremo, la morte (II Lettura). Ecco l’abbraccio d’amore che nutre la speranza: l’incontro tra Dio e il suo popolo. Sorelle Clarisse, 𝗠𝗌𝗻𝗮𝘀𝘁𝗲𝗿𝗌 𝗜𝗺𝗺𝗮𝗰𝗌𝗹𝗮𝘁𝗮 𝗖𝗌𝗻𝗰𝗲𝘇𝗶𝗌𝗻𝗲 - 𝗔𝗹𝗯𝗮𝗻𝗌 𝗟. (𝗥𝗠)

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2/9/2025, 9:14:29 AM

𝗩 𝗗𝗢𝗠𝗘𝗡𝗜𝗖𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗧𝗘𝗠𝗣𝗢 𝗢𝗥𝗗𝗜𝗡𝗔𝗥𝗜𝗢/𝗖 - 9 Febbraio 2025 𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 Is 6,1-2.3-8 Eccomi, manda me! 𝗊𝗮𝗹𝗺𝗌 (Sal 137) Cantiamo al Signore, grande Ú la sua gloria. 𝗜𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 1Cor 15,1-11 Così predichiamo e così avete creduto. 𝗩𝗮𝗻𝗎𝗲𝗹𝗌 Lc 5,1-11 Lasciarono tutto e lo seguirono. La Parola di Dio di oggi ci parla di vocazione, una chiamata che Dio non rivolge solo ad alcuni privilegiati, ma a tutti i battezzati. Sia la figura di Isaia, che riceve la sua vocazione da Dio, sia quella di Pietro e degli altri apostoli, chiamati da Gesù per seguirto, hanno in ognuno di noi i riflessi di persone chiamate a operare per la venuta del regno di Dio con l'annuncio e l'azione. 𝗢𝗎𝗎𝗶 𝘀𝗶 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝘂𝗯𝗶𝗹𝗲𝗌 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗙𝗌𝗿𝘇𝗲 𝗔𝗿𝗺𝗮𝘁𝗲, 𝗱𝗶 𝗣𝗌𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗱𝗶 𝗊𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 (𝟎-𝟵 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗌). + 𝐃𝐚𝐥 𝐕𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐜𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐋𝐮𝐜𝐚 Lasciarono tutto e lo seguirono. In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di GennÚsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di ZebedÚo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 𝐏𝐚𝐫𝐚𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐥 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 «𝗘𝗖𝗖𝗢𝗠𝗜, 𝗠𝗔𝗡𝗗𝗔 𝗠𝗘!» Il racconto della vocazione di Isaia – un profeta vissuto otto secoli prima di Cristo – Ú ambientato nella cornice luminosa e solenne del tempio, dove risplendono la santità e la gloria di Dio («Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra Ú piena della sua gloria»). Il profeta riconosce la propria indegnità di fronte alla chiamata che ha ricevuto («Un uomo dalle labbra impure io sono»). Ma Dio gli pone su queste stesse labbra una parola piccola piccola (“Eccomi”), ma ricca di efficacia (“Manda me!”). La chiamata di Simon Pietro si colloca nella cornice della vita quotidiana di pescatore, che scorre sul lago di Tiberiade. Dopo una notte di fatica e di insuccesso («Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla») interviene Gesù con l’efficacia prodigiosa della sua parola («Prendi il largo e gettate le reti per la pesca») e con la promessa di trasformare il lavoro di pescatore sul lago di Tiberiade nella missione di portare la salvezza a quel lago che d’ora in poi sarà il mondo degli uomini («Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini»). È la salvezza annunciata da Paolo, dagli apostoli e oggi dalla Chiesa (II Lettura). 𝗱𝗌𝗻 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗌 𝗚𝗶𝗿𝗌𝗻𝗶, 𝘀𝘀𝗜, 𝗯𝗶𝗯𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮

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2/16/2025, 5:40:07 AM

𝗩𝗜 𝗗𝗢𝗠𝗘𝗡𝗜𝗖𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗧𝗘𝗠𝗣𝗢 𝗢𝗥𝗗𝗜𝗡𝗔𝗥𝗜𝗢/𝗖 - 16 Febbraio 2025 𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 Ger 17,5-8 Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore. 𝗊𝗮𝗹𝗺𝗌 (Sal 1) Beato l’uomo che confida nel Signore. 𝗜𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 1Cor 15,12.16-20 Se Cristo non Ú risorto, vana Ú la vostra fede. 𝗩𝗮𝗻𝗎𝗲𝗹𝗌 Lc 6,17.20-26 Beati i poveri. Guai a voi, ricchi. «Beati voi... ma guai a voi...», afferma Gesù nel Vangelo di Luca. Cristo ci ricorda così che vi Ú "maledizione" per chi si crede autosufficiente e trova nelle sole realtà umane la sua sicurezza, mentre vi Ú "benedizione" per chi ripone la propria fiducia solamente in Dio. 𝗊𝗶 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮 𝗌𝗎𝗎𝗶 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝘂𝗯𝗶𝗹𝗲𝗌 𝗱𝗲𝗎𝗹𝗶 𝗔𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶 (𝟭𝟱-𝟭𝟎 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗌). + 𝐃𝐚𝐥 𝐕𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐜𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐋𝐮𝐜𝐚 Beati i poveri. Guai a voi, ricchi. In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro Ú il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa Ú grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti». 𝐏𝐚𝐫𝐚𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐥 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝗕𝗘𝗡𝗘𝗗𝗘𝗧𝗧𝗢 𝗖𝗛𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗙𝗜𝗗𝗔 𝗡𝗘𝗟 𝗊𝗜𝗚𝗡𝗢𝗥𝗘 La predicazione di Gesù, che riguarda le "Beatitudini", Ú preparata dalle parole dei profeti biblici (I Lettura). Essi presentano la maledizione come la parola del fallimento: «Maledetto l' uomo che confida nell'uomo». La benedizione invece colloca l'uomo nel'ambito di Dio, che lo guida e lo protegge: «Benedetto l'uomo che confida nel Signore». L'evangelista Luca ambienta l'insegnamento di Gesù sulle Beatitudini «in un luogo pianeggiante» (Vangelo), mentre Matteo le fa proclamare sul «monte». Entrambi però colgono lo sguardo di Gesù rivolto a un'umanità ferita dalle sofferenze, dalla povertà, dall'ingiustizia, dalle persecuzioni e discriminazioni. I "guai" che introducono le quattro maledizioni pronunciate da Gesù («Guai a voi ricchi, a voi sazi, a voi che ridete, a voi di cui tutti parlano bene»), sono, sì, una condanna, ma soprattutto sono un forte appello alla conversione, alla condivisione dei beni e al chinarsi come buoni samaritani sul prossimo povero, sofferente e solo. Oggi accogli anche tu questo appello, per diventare testimone delle Beatitudini nella tua famiglia, nell'ambiente in cui lavori e nella comunità di fede che ogni domenica ti abbraccia con il dono della pace. 𝗱𝗌𝗻 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗌 𝗚𝗶𝗿𝗌𝗻𝗶, 𝘀𝘀𝗜, 𝗯𝗶𝗯𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮

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2/16/2025, 8:09:13 AM

𝐀𝐩𝐞𝐫𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐳𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 "𝐏𝐫𝐚𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢" 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝ì 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐚 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝗖𝗢𝗥𝗜𝗚𝗟𝗜𝗔𝗡𝗢-𝗥𝗢𝗊𝗊𝗔𝗡𝗢 (𝗮.𝘂. 𝗥𝗢𝗊𝗊𝗔𝗡𝗢) – La Settimana Santa Ú il fulcro di tutto l'anno liturgico della Chiesa, nella quale "Celebra" la Passione, la morte e la risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Ai riti che la Chiesa ci propone in questa Santa Settimana si aggiungono anche quelli che da secoli la "Pietà Popolare" ci fa rivivere per rievocare i momenti più salienti della Passione di Cristo. Liturgia e pietà popolare si intrecciano, dando vita ad espressioni di forte impatto al culto cristiano. Ma il momento culminante dei riti della Settimana Santa Ú dato dalle tante processioni dei misteri che si svolgono in tutto il centro e sud Italia nel giorno del Venerdì Santo, e di questo dobbiamo dare anche atto ai notevoli influssi spagnoli: in esse infatti si mescolano elementi strettamente religiosi a componenti folcloristici. Anche la nostra città di Corigliano-Rossano vive questi momenti di intensa spiritualità e fede, che commuove ogni volta, come fosse la prima, i fedeli che vi assistono. L'appuntamento centrale di tutti i Riti della Settimana Santa, si vive nel pomeriggio del Venerdì Santo con l' Azione Liturgica della morte di Gesù in Croce e la suggestiva ed emozionante 𝐏𝐫𝐚𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢, che ha il suo culmine nella Pasqua di Risurrezione di Nostro Signore. È con questo spirito che la 𝗖𝗌𝗻𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶𝘁𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗊𝘀. 𝗔𝗱𝗱𝗌𝗹𝗌𝗿𝗮𝘁𝗮, dell’area urbana di Rossano a nome del Padre Spirituale, 𝗱𝗌𝗻 𝗣𝗶𝗲𝘁𝗿𝗌 𝗠𝗮𝗱𝗲𝗌, il Priore, Rag. 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘇𝗌 𝗔𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁𝗌 𝗚𝗮𝗿𝗌𝗳𝗮𝗹𝗌, il 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗌 e i 𝗥𝗲𝘃𝗶𝘀𝗌𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗖𝗌𝗻𝘁𝗶, come ogni anno, attraverso gli organi d’informazione e/o sul Sito web: 𝐰𝐰𝐰.𝐚𝐫𝐜𝐢𝐜𝐚𝐧𝐟𝐫𝐚𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐚𝐬𝐬𝐚𝐧𝐚.𝐢𝐭 e i social ufficiali della Confraternita: 𝐈𝐧𝐬𝐭𝐚𝐠𝐫𝐚𝐊, 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐚𝐚𝐀 e il 𝐜𝐚𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐖𝐚𝐭𝐬𝐀𝐩𝐩 annunciano che giorno 𝗗𝗌𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟮𝟯 𝗙𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗌 𝟮𝟬𝟮𝟱, alle 𝗌𝗿𝗲 𝟭𝟳, inizieranno le 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗌𝗻𝗶 e le 𝗜𝗿𝗲𝗻𝗌𝘁𝗮𝘇𝗶𝗌𝗻𝗶 per la processione dei “𝗠𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗶” del Venerdì Santo – che quest’anno sarà giorno 18 Aprile p.v. – e si protrarranno ogni sabato dalle ore 17 alle ore 18 presso la 𝗖𝗵𝗶𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹' 𝗔𝗱𝗱𝗌𝗹𝗌𝗿𝗮𝘁𝗮. Si rende pubblicamente noto che: 𝐥𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐞𝐫𝐭𝐞 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐚𝐥𝐭𝐞 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐚𝐭𝐚𝐳𝐢𝐚𝐧𝐢, 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐞 𝐚 𝐜𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐞 𝐬𝐚𝐬𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐬𝐯𝐚𝐥𝐠𝐢𝐊𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐚𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚𝐧𝐞. Avviso particolare ai 𝗣𝗢𝗥𝗧𝗔𝗡𝗧𝗜 e alle 𝗊𝗜𝗚𝗡𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗢𝗥𝗗𝗢𝗡𝗜 della 𝗊𝗔𝗡𝗧𝗔 𝗕𝗔𝗥𝗔: 𝗊𝗜 𝗣𝗥𝗘𝗚𝗔, 𝗔 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗥𝗢 𝗜 𝗀𝗚𝗔𝗟𝗜 𝗣𝗘𝗥 𝗧𝗥𝗘 𝗩𝗢𝗟𝗧𝗘 𝗡𝗘𝗟𝗟'𝗚𝗟𝗧𝗜𝗠𝗢 𝗀𝗚𝗜𝗡𝗀𝗚𝗘𝗡𝗡𝗜𝗢 𝗛𝗔𝗡𝗡𝗢 𝗣𝗢𝗥𝗧𝗔𝗧𝗢 𝗜𝗟 𝗊𝗔𝗡𝗧𝗢 "𝗠𝗜𝗊𝗧𝗘𝗥𝗢", 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗡 𝗖𝗔𝗡𝗗𝗜𝗗𝗔𝗥𝗊𝗜 𝗣𝗘𝗥 𝗀𝗚𝗘𝗊𝗧𝗢 𝗥𝗚𝗢𝗟𝗢 𝗜𝗡 𝗠𝗢𝗗𝗢 𝗗𝗔 𝗗𝗔𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗣𝗢𝗊𝗊𝗜𝗕𝗜𝗟𝗜𝗧À 𝗔 𝗣𝗘𝗥𝗊𝗢𝗡𝗘 𝗡𝗚𝗢𝗩𝗘. Ciò non vieta la prenotazione per gli altri gruppi statuari. 𝗊𝗮𝗹𝘃𝗮𝘁𝗌𝗿𝗲 𝗣𝗔𝗣𝗣𝗔𝗥𝗘𝗟𝗟𝗔 MᥲҜstro dҜι Novιzι

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2/16/2025, 12:34:00 PM

𝗣𝗲𝗿 𝗰𝗌𝗹𝗌𝗿𝗌 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗌𝗻𝗌 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗌𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗌𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗌𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱ì 𝗊𝗮𝗻𝘁𝗌 𝟮𝟬𝟮𝟱, 𝗹𝗲𝗎𝗎𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗎𝘂𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗲𝗎𝗌𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗌!

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2/19/2025, 7:48:18 AM
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2/23/2025, 9:47:16 AM

𝗩𝗜𝗜 𝗗𝗢𝗠𝗘𝗡𝗜𝗖𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗧𝗘𝗠𝗣𝗢 𝗢𝗥𝗗𝗜𝗡𝗔𝗥𝗜𝗢/𝗖 - 23 Febbraio 2025 𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23 Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano. 𝗊𝗮𝗹𝗺𝗌 (Sal 102) Il Signore Ú buono e grande nell’amore. 𝗜𝗜 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 1Cor 15,45-49 Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste. 𝗩𝗮𝗻𝗎𝗲𝗹𝗌 Lc 6,27-38 Siate misericordiosi, come il Padre vostro Ú misericordioso. Oggi il Signore ci chiede di amare i nostri nemici e di benedire coloro che ci maledicono: gesti che non sono possibili con le nostre sole forze. Solamente Dio Ú capace di un amore così grande. Dobbiamo quindi farci suoi imitatori per diventare «misericordiosi come il nostro Padre Ú misericordioso », e saremo in grado di volere il bene dei nostri nemici, come ci chiede Gesù. 𝗊𝗶 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮 𝗌𝗎𝗎𝗶 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝘂𝗯𝗶𝗹𝗲𝗌 𝗱𝗲𝗶 𝗗𝗶𝗮𝗰𝗌𝗻𝗶 (𝟮𝟭-𝟮𝟯 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗌) + 𝐃𝐚𝐥 𝐕𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐜𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐋𝐮𝐜𝐚 Siate misericordiosi, come il Padre vostro Ú misericordioso. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi Ú dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi Ú dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi Ú dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli Ú benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro Ú misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». 𝐏𝐚𝐫𝐚𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐥 𝐒𝐢𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝗚𝗡𝗢 𝗊𝗚𝗚𝗔𝗥𝗗𝗢 𝗗𝗜 𝗙𝗘𝗗𝗘 Quanto ci risulta difficile “amare i nostri nemici” e “fare del bene a quelli che ci odiano”! Sarà solo un ideale? Sono belle parole, e basta? Oggi però abbiamo l’esempio di Davide. Come mai Davide fu capace di risparmiare il suo persecutore, Saul, che era nelle sue mani? Quello che fece la differenza fu lo sguardo di Davide su Saul. Lo poteva vedere solo come un persecutore, come un criminale. Invece, Davide ebbe uno sguardo di fede su Saul. Ha visto il dono di Dio sul re Saul, e fu questo sguardo a disarmarlo. Non Ú questa la porta dell’amore per i nemici? Guardare chi mi ha calpestato, odiato, violentato come uno per il quale Cristo Ú morto, come un figlio infinitamente amato dal Padre? Ecco lo sguardo che man mano, magari dopo più anni, ci disarma e ci fa artigiani di misericordia e di perdono. A che punto siamo? Come guardiamo gli altri? La somiglianza a Gesù, nuovo Adamo, si vede già nel nostro guardare, nel nostro vivere? Allora, la nostra ricompensa sarà grande, e non solo la nostra, perché saremo stati “mediatori” della salvezza degli altri. 𝗳𝗿. 𝗔𝗻𝘁𝗌𝗶𝗻𝗲-𝗘𝗺𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹, 𝗙𝗿𝗮𝘁. 𝗠𝗌𝗻𝗮𝘀𝘁. 𝗱𝗶 𝗚𝗲𝗿𝘂𝘀𝗮𝗹𝗲𝗺𝗺𝗲, 𝗙𝗶𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲

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2/26/2025, 3:23:40 PM

Uniti nella preghiera e nel dolore, il Priore, il Direttivo, i Revisori dei Conti, l'Assistente Spirituale e la Confraternita tutta, porgono le più sentite condoglianze al confratello Consigliere ANTONIO LINARDI per la perdita della cara suocera LUIGINA. L'Addolorata l' accolga tra le sue braccia materne. #𝖈𝖔𝖓𝖋𝖗𝖆𝖙𝖊𝖗𝖓𝖎𝖙𝖆𝖗𝖔𝖘𝖘𝖆𝖓𝖔

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